"I 350 mila esuli istriani e dalmati hanno sempre pensato di aver compiuto
la scelta più dolorosa, quando in realtà la decisione di rimanere è stata
altrettanto drammatica". È stato il presidente dell'Associazione Venezia
Giulia e Dalmazia, Rodolfo Ziberna, a introdurre l'altra sera, alla
Biblioteca statale isontina, la presentazione del libro di Guido Rumici
"Fratelli d'Istria. Italiani divisi".
Il volume dello studioso goriziano è la prima pubblicazione ad affrontare il
tema dei "rimasti" dal punto di vista sociale, economico e delle istituzioni
scolastiche e culturali basandosi su fonti giornalistiche e documentarie,
oltre che sui ricordi dei protagonisti. "L'argomento è stato finora ignorato
dalla storiografia e dalla pubblicistica - ha spiegato Fulvio Salimbeni,
docente di Storia contemporanea all'Università di Udine, nel presentare il
libro -, i rimasti venivano soltanto menzionati come dei venduti al
comunismo, quando invece molti non se la sentirono di abbandonare i propri
beni o i congiunti anziani, confidando - come precisato dallo stesso
autore - nella normalizzazione della situazione".
Partendo dal panorama di un'Istria e di una Dalmazia svuotate nel
dopo-esodo, Rumici spazia fino ai giorni nostri con l'analisi della
situazione attuale delle comunità italiane, passate da 20 a 50 con la
dissoluzione della Jugoslavia. Molti trovarono infatti solo in quel momento
il coraggio di dichiararsi italiani, contribuendo alla ripresa delle scuole
e delle istituzioni culturali dopo la crisi degli anni Ottanta, quando la
comunità toccò il minimo storico con 15 mila unità appena.
"Le pressioni dei governi sloveno e croato avevano portato alla riduzione
del numero delle scuole - ha chiarito Salimbeni - mentre con il disgelo
degli anni Sessanta si stabilirono i contatti con l'Università popolare di
Trieste che ancora oggi le sostiene con conferenze, libri e corsi di
aggiornamento per docenti. La difesa dell'identità italiana - ha concluso -
si scontra ancora oggi con difficoltà tutt'altro che trascurabili, ma è la
cultura una delle carte vincenti per rafforzare la collaborazione e
sostenere queste realtà".
a.t.